Dalla terra alla tavola
dedicato a Mario
Il gruppo di acquisito solidale della zona ha individuato un campo di proprietà comunale per seminare il mais dal quale poi ricavare farina gialla per il gruppo. Vista la poca distanza del campo dalla scuola chiedo di poter intervenire con i bambini e ci viene riservata una parte del terreno già dissodato.
Saranno Mario e Carla a guidarci nel lavoro. Mario mi chiede di dedicare pochi minuti prima di iniziare qualsiasi attività nel campo alla spiegazione del lavoro del contadino: l'importanza di ciascun seme, la cura nel lavoro, l'attenzione ad evitare sprechi. Un assaggio della saggezza legata alla terra e alla vita.
Dopo aver tracciato solchi paralleli nella terra ogni bambino impugna un cavicchio col quale praticare un foro nel terreno e lasciarvi cadere il seme per poi ricoprirlo. Fa caldo e si suda, anche questo è il lavoro del contadino.
Prima della fine della scuola sono spuntate le piantine di mais e durante l'estate ne osserveremo la crescita.
A settembre le ritroviamo alte due metri e con le foglie ormai secche.
Le pannocchie non si vedono, nascoste nelle brattee; solo avvicinandoci a ciascuna pianta possiamo trovarle, coglierle e poi aprire per scoprire la pannocchia.
Portiamo trionfanti le pannocchie a scuola e le appendiamo per lasciarle asciugare.
Passate altre settimane Mario viene a scuola portando gli attrezzi.
Togliamo le pannocchie dai chiodi e, una alla volta, le passiamo su una tavola con punte sporgenti per sgranare il mais.
Raccolti i semi Mario li macina nel piccolo mulino da tavolo, ottenendo una profumatissima farina gialla.
Mario e Carla escono all'esterno della scuola dove l'acqua salata bolle già e li osserviamo dalla finestra mentre versano la farina e la tengono mescolata col bastone di legno.
Meno di un'ora dopo la polenta è pronta! Ogni bambino ha portato del formaggio o dei salumi e insieme banchettiamo!